giovedì 18 marzo 2010

UNA GIORNATA ITALIANA (GUARDA)


WEB DOCUMENTARIO: Una giornata italiana
Perché senza gli immigrati saremmo perduti

Dai pescherecci alla fonderie, dalle cave agli ospedali. Ma anche sul prato degli stadi: in un libro il ruolo sempre più insostituibile che gli immigrati ricoprono nel nostro paese, da un'idea di RICCARDO STAGLIANO' su Repubblica TV

martedì 16 marzo 2010

AMICIZIA TRA UOMO E DONNA: ESISTE?


"Fra uomo e donna non può esserci amicizia. Vi può essere passione, ostilità, adorazione, amore, ma non amicizia" .

Oscar Wilde

domenica 7 marzo 2010

Lingua franca

Si chiama “Lingua franca” il primo blog del corso di italiano per stranieri, libello base, all'I.T.I.S. Giovanni XXIII.
Il blog:
Si propone come uno strumento che facilita la comprensione fra i popoli, perchè ci porta dritti al cuore dei loro problemi, delle difficoltà d'inserimento. I ragazzi, di età diverse, firmandosi o in modo anonimo, raccontano le loro esperienze, i pensieri che custodiscono nel cuore, le loro considerazioni: si parte dal viaggio per arrivare in Italia alla famiglia, poi la giornata a scuola, il tempo libero, il lavoro dei genitori e naturalmente gli amici.
Lo scopo:
L'obiettivo è dare voce a ragazzi che a volte non trovano espressione, ingessati dalla paura di non potersi spiegare bene in una lingua che non è la loro, incoraggiandoli a parlare dei ricordi, delle gioie, delle riflessioni nate con la migrazione. Vogliamo dare a tutti i ragazzi italiani e stranieri uno spazio per esprimersi e agli insegnanti uno strumento per lavorare sulla lingua in maniera creativa e speriamo gratificante. Il titolo del blog è “Lingua franca” perché l’italiano viene utilizzato come lingua comune e come ponte linguistico fra alunni che vengono da tanti paesi diversi, ma nello stesso tempo anche “franca” perché queste pagine speriamo possano prestarsi a veicolare in maniera più immediata ed autentica la loro realtà interna.
A chi è rivolto:
Naturalmente il blog è rivolto prima di tutto agli alunni della scuola e ai loro insegnanti. Attraverso “lingua franca” vogliamo dare a tutti i ragazzi, italiani e stranieri, il messaggio che la lingua - che tutti, a vari livelli, stanno studiando - è prima di tutto un meraviglioso strumento di relazione e di scambio, e con il blog hanno la possibilità di utilizzare questo strumento per conoscersi e per comunicare idee, ricordi e riflessioni. Questa è anche la motivazione più forte ed il modo più facile per imparare.
Lingua franca: strumento di lavoro per le classi
Si intende coinvolgere le classi, incrementare gli scambi e unire i ragazzi, lavorando sulla lingua; "lavorando” perché per realizzare materiali da pubblicare tutti devono lavorare sui testi e devono imparare qualcosa. Ma è un obiettivo comune da raggiungere insieme. Incrementare gli scambi vuol dire dare a tutti occasioni di apprendimento e di crescita, separare gli alunni pensando o dicendo di volerli, in questo modo, favorire non può, secondo noi, che impoverire l’ambiente scuola e preparare un futuro di divisioni e contrapposizioni per tutti.

Istruzione: tetto del 30% per gli stranieri nelle classi

Nota del Ministero su integrazione alunni stranieri

Gelmini: “Tetto del 30% per gli alunni stranieri nelle classi, si parte dal 2010-2011 dalle classi prime di elementari, medie e superiori.
Aperti alla integrazione, ma salvaguardia anche dei simboli e dell’ identità della scuola italiana”



Roma, 8 gennaio 2010


Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha inviato a tutte le scuole una nota contenente “indicazioni e raccomandazioni per l’integrazione di alunni con cittadinanza non italiana”.

Nelle ultime settimane si è discusso molto della presenza crescente di alunni stranieri nelle scuole e classi italiane, una presenza che talvolta ha superato quella degli stessi studenti italiani.

Con la nota inviata dal Ministero si vuole quindi fornire indicazioni sull’accoglienza e sull’assegnazione degli alunni stranieri alle classi.

In particolare, la nota prevede che:

  • Il Ministero assegnerà apposite risorse finanziarie per gli interventi di sostegno alle scuole per l’inserimento di bambini stranieri e ulteriori finanziamenti saranno previsti per le scuole dei territori con alta presenza di cittadini stranieri.
  • La nota ribadisce che i minori stranieri sono soggetti all’obbligo d’istruzione e che le modalità di iscrizione alle scuole italiane seguano i modi e le condizioni previste per i minori italiani.
  • Per evitare concentrazioni di iscrizioni di alunni stranieri si dovranno realizzare accordi di rete tra le scuole e gli Enti locali. Gli Uffici scolastici regionali, di intesa con gli Enti territoriali, comunque, potranno autonomamente definire quanti bambini stranieri per classe si potranno iscrivere alle scuole del proprio territorio. Le iscrizioni di minori non italiani non dovranno superare il 30% degli iscritti e in particolare:
    • il numero degli alunni stranieri presenti in ciascuna classe non potrà superare di norma il 30% del totale degli iscritti, quale esito di una equilibrata distribuzione degli alunni con cittadinanza non italiana tra istituti dello stesso territorio;
    • il limite del 30% entrerà in vigore dall’anno scolastico 2010-2011 in modo graduale: verrà infatti introdotto a partire dalle classi prime sia della scuola primaria, sia della scuola secondaria di I e II grado;
    • il limite del 30% potrà essere innalzato – con determinazione del Direttore generale dell’ufficio scolastico regionale - a fronte della presenza di alunni stranieri (come può frequentemente accadere nel caso di quelli nati in Italia) già in possesso delle adeguate competenze linguistiche;
    • il limite del 30% potrà invece essere ridotto, sempre con determinazione del Direttore generale dell’ufficio scolastico regionale, a fronte della presenza di alunni stranieri che dimostrino all’atto dell’iscrizione una padronanza della lingua italiana ancora inadeguata a una compiuta partecipazione all’attività didattica, e comunque a fronte di particolari e documentate complessità.
    • Altro elemento fondamentale per l’integrazione degli alunni stranieri è il potenziamento della lingua italiana, indispensabile per poter andare di pari passo negli studi con i compagni di scuola italiani. Il regolamento di riordino del I ciclo prevede, infatti, che nella scuola secondaria di I grado (scuola media) una quota di ore di insegnamento della seconda lingua comunitaria possa essere utilizzata per potenziare l’italiano per gli alunni stranieri.
    • L’assegnazione degli alunni non italiani nelle classi è autonomamente decisa dalle scuole che dovranno, comunque, procedere ad un accertamento delle competenze e dei livelli di preparazione dell’alunno per assegnarlo, di conseguenza, alla classe definitiva che potrà essere inferiore alla classe corrispondente all’ età anagrafica. Le scuole comunque possono prevedere che l’inserimento in una classe di un alunno straniero sia preceduto o accompagnato da una prima fase di approfondimento della conoscenza linguistica finalizzata ad un inserimento efficace dell’alunno nella classe.
    • Per migliorare la conoscenza della lingua italiana possono essere inoltre organizzati corsi di potenziamento tenuti, dove possibile, dagli insegnanti della scuola stessa. Per questo, nelle attività di formazione degli insegnanti, è opportuno riservare particolare attenzione alle metodologie di intervento e alle misure organizzative e didattiche di sostegno all’integrazione.

“Spesso, all’interno di questo dibattito – ha affermato il ministro Mariastella Gelmini - ci si è voluti dividere agitando una ingiustificata polemica di tipo ideologico. La scuola deve essere il luogo dell’integrazione. I nostri istituti sono pronti ad accogliere tutte le culture e i bambini del mondo. Alla stesso modo la scuola italiana deve mantenere con orgoglio le proprie tradizioni storiche e insegnare la cultura del nostro Paese. L’inserimento, ad esempio, dell’ educazione alla cittadinanza va proprio in questa direzione: insegnare il rispetto per le altre culture e affermare contemporaneamente l’importanza delle regole civili, della storia, delle leggi e della lingua italiana. Una indispensabile condizione questa per realizzare una vera integrazione.
La presenza di stranieri nella scuola italiana, spesso concentrati in alcune classi, non è certo un problema di razzismo ma un problema soprattutto didattico.
Lo sanno le molte mamme che vedono la classe dei loro figli procedere a due velocità di crescita formativa, con alcuni studenti che rimangono indietro ed altri che riescono ad andare avanti meglio.
Stabilire un tetto del 30% di alunni stranieri per classe – ha aggiunto il ministro Gelmini - è un modo secondo me utile per favorire l’integrazione, perché grazie a questo limite si evita la formazione di “classi ghetto” con soli alunni stranieri.
I bambini stranieri devono essere inseriti nelle classi con i bambini italiani per evitare, come accade in molte città, che si formino scuole e classi composte solo da stranieri. Gli alunni non italiani hanno bisogno di stare con quelli italiani per potersi integrare al meglio.
Credo che su questo punto sia destra che sinistra siano d’accordo, come dimostrano le esperienze di tante amministrazioni locali.
Oltre al tetto, inoltre, è fondamentale prevedere classi di inserimento di durata limitata per poter insegnare la nostra lingua a chi è appena arrivato in Italia ad un livello sufficiente per non sentirsi in difficoltà con i coetanei. Questi momenti di inserimento si svolgeranno sia la mattina che il pomeriggio, mentre nella scuola media una parte di ore della seconda lingua potrà essere usata per lo studio dell’italiano.
Comunque non basta inserire un ragazzo straniero in una classe di studenti italiani per ottenere una effettiva integrazione. E’ necessario aiutare gli studenti stranieri ad imparare bene la nostra lingua, perché questa è l’elemento fondamentale che consente ai ragazzi stranieri di non sentirsi in difficoltà e in imbarazzo con i compagni e di realizzare un primo importante passo verso la completa integrazione”.